giovedì 5 dicembre 2013

Parametri di legge, controlli e autocontrolli

Frugando un po' nelle carte liberamente disponibili in rete in merito all'Autorizzazione AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) relativa al cementificio di Vernasca, estraiamo qualche pagina e proviamo a commentare.

Innanzitutto, la pagina web dove è possibile trovare tutti i documenti per l'impianto suddetto, è la seguente:


In particolare in questa disamina ci concentreremo sulla Determ. n. 678 del 05/04/2012, che interessa la "MODIFICA DELL'A.I.A. D.D. 31/10/2007, N. 2169, RELATIVA AL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO" (link diretto).

"[...] Considerato che le variazioni proposte dall'Azienda non rientrano fra quelle che danno origine a modifiche sostanziali, ai sensi dell'art. 5 del D.Lgs. 152/06 come modificato dal D. Lgs. 128/2010, comportanti solo l'aggiornamento dell'A.I.A. secondo le indicazioni contenute nella Circolare regionale dell'01/08/2008 più sopra richiamata; [...] DISPONE [...]".

Cosa dispone è riassunto nelle tabelle di seguito:


Di fatto le ceneri da inceneritore sono considerate a composizione chimica non variabile, essendo analizzate ogni tre mesi. Ma è noto in bibliografia invece l'estrema variabilità di queste.. Non si può nemmeno dire che la normativa di riferimento tenga presente i problemi connessi alle ceneri. Ovviamente l'impresa analizza quanto richiesto a norma di legge e quanto di interesse nel processo produttivo, ma se il richiesto è poco e male.. buona pace per tutti.
E ARPA cosa è tenuta a fare? Da quello che ci è dato leggere, con frequenza annuale riceve i report dell'autocontrollo e ne fa verifica di fatto formale (e postuma), più a scopo statistico che cautelare.

Altra tabella.


A questo link si ritrovano i codici riportati nella colonna "All. 1 rf. n°".

Di tutti i rifiuti speciali "non pericolosi" segnaliamo solo le ceneri da inceneritore, le altre le lasciamo al vostro interesse personale. 

Innanzitutto il codice CER segnato in tabella non torna: 
  • 19.01.02: materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti
  • 19.01.12: ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 190111
Nell'ultima variazione AIA (quella dell'aumento delle quantità di ceneri) si fa riferimento espressamente a 
13.3 Ceneri di Inceneritore 19.01.12

Anche volendo bypassare questo errore, la cosa che lascia perplessi è il NON controllo di PCB-PCT nelle ceneri.. Per i non addetti, PCDD sono una famiglia delle ormai tristemente famose Diossine, mentre PCB-PCT sono rispettivamente Policlorobifenili e Policlorotrifenili (link da leggere!). Oltre alla non quantificazione di tanti altri metalli. (altro link interessante).

E dopo aver visto cosa entra, vediamo una parte di ciò che esce. Quello che qui non vediamo è il cemento, soggetto ad altre normative che approfondiremo prossimamente, ma che nel bilancio di massa dovrà pure entrare...


Per chiarezza, il punto E8a è il camino più grosso.. la torre alta un centinaio di metri, non ci si può confondere..


Riportando la tabella in un linguaggio più comprensibile, si può dire che esistono due metodi di controllo delle emissioni in atmosfera:
  • a campione 
  • in continuo
Il sistema di monitoraggio in continuo, definito SME, effettua la misura dei parametri indicati nell'ultima tabella a cadenze fisse e ne fa delle medie così come richiesto dal protocollo di monitoraggio o dalla normativa. Anche qui, a ben osservare i parametri, ne mancherebbero alcuni di interesse; uno di questi interessanti potrebbe essere il mercurio per esempio, metallo estremamente volatile per le sue caratteristiche chimico-fisiche (evapora a soli 356°C!).. e che quindi, essendo in forma gassosa, non viene filtrato dai filtri a manica, destinati a fermare buona parte del particolato.

In merito invece ai controlli a campione sul camino E8a, impariamo che
  • solamente TRE volte l'ANNO, in condizioni di co-incenerimento rifiuti, vengono misurati altri parametri interessanti, tra cui IPA, PCDD e PCDF (diossine) e Metalli
  • UNA sola volta l'ANNO, stessi parametri, in condizione di utilizzo di combustibili convenzionali
e i PCB-PCT monitorati in ingresso? E' pur vero che il Ministero dell’Ambiente prescrive che l’incenerimento dei PCB sia possibile, e quindi relativamente efficace, solo in impianti che raggiungano temperature attorno ai 1.200-1.300° C e che garantiscano nella camera di post-combustione la permanenza dei fumi per almeno 2 secondi a una temperatura minima di 1.100°C, ma ci chiediamo, perché non farne una verifica?

Impariamo anche che l'ARPA ha il compito di effettuare UN SOLO CAMPIONE ANNUALE delle emissioni.. ma non è dato sapersi ne con quale combustibile in uso ne se avvisa il sopralluogo o si presenta a sorpresa... 

E' chiaro che ARPA non versa in ottime condizioni di salute finanziaria, che l'ambiente non è per molti governanti la prima priorità ecc, ma a noi sembra un po' poca l'attenzione verso un emettitore importante quale può essere un cementificio, almeno potenzialmente dannoso. 

Un'ultima domanda: il fatto che il monitoraggio preveda attività precise per ARPA, preclude la possibilità che questa suoni al campanello per fare delle verifiche veramente spot? Speriamo di no..

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